Questa che vi andrò a raccontare è una delle storie del nostro territorio più conosciute nel mondo, già nel mondo perché è andata oltreoceano addirittura divenuta un cortometraggio.
E’ una storia che proviene dalla cronaca…in verità non è proprio Quercianellese, ma del Gorgo, una località nella vallata del Chioma, un torrente che se sfocia a Quercianella, si chiama così proprio dal gorgare (o come dicono i vecchi rigogliare) delle acque della “Quarrata” che si immettono nel Chioma, facendo un gran rumore, la località si trova tra Nibbiaia e Castellaccio e Quercianella.
Per me è un bellissimo ricordo, me la raccontava il mio babbo, quando mi portava con se nel bosco alla preparazione del capanno da caccia e delle poste, nel frattempo che si raccoglievano funghi o asparagi, raccontava raccoglieva anche qualche fiore di campo per la mamma e fischiettava.
Siamo nel 1957 e spesso in inverno, le acque del torrente “Chioma” erano in piena, al Gorgo all’epoca viveva la famiglia Leonzio, madre padre e due figli: Pantaleone e Marisa.
La bambina aveva 8 anni e tutte le mattine per andare a scuola faceva circa 3km a piedi, di una strada di campagna ancora oggi transitabile solo con fuoristrada; appena aveva lasciato casa doveva affrontare il Chioma, guadava il torrente saltellando di pietra in pietra..succedeva però che quando pioveva questo diventasse un vero ostacolo per Marisa che arrivava a scuola bagnata, per cui la maestra le diceva: “Marisa vai vicino alla stufa, che sei tutta bagnata….poverina te che fai tanta strada per venire a scuola!”
Un giorno la maestra dette alla classe un tema, i bambini dovevano scrivere il loro desiderio per la Befana…. già perché un tempo i regali li portava la Befana. Siccome il babbo di Marisa le diceva sempre che un giorno le avrebbe costruito un ponte per farla andare a scuola, ecco che la piccina descrisse questo suo desiderio…Marisa voleva un ponte per se e per il suo babbo…
Questo tema venne scelto e pubblicato dal giornalino scolastico, addirittura finì sui quotidiani regionali e qualche giorno prima di befana, arrivò a Nibbiaia un signore su di una bella Alfa Romeo rossa, in cerca di Marisa.
Costui era De Bernard capo ufficio stampa della Ceiad Columbia, la famosa casa cinematografica, che in quel momento stava girando il film “Il ponte sul fiume Kwai” quale miglio propaganda per lanciare il film in uscita?!
La Columbia colse al volo l’occasione per fare pubblicità al film in uscita e fece costruire, un ponte identico a quello del film e lo regalò a Marisa, che già alle prime pose delle travi approfittava per guadare il torrente senza bagnarsi.
La vallata del Chioma per giorni e giorni si popolò di giornalisti fotografi e curiosi. Costruirono il ponte, 18 mt x 6 queste erano le sue dimensioni.
La famiglia Leonzio divenne talmente famosa che la moglie del presidente della repubblica, Gronchi, regalò alla piccina ed alla famiglia un vero e proprio guardaroba, di lì a breve Marisa e famiglia partirono per l’America.
I movimenti delle scolaresche italiane ed americane iniziarono un’attività di gemellaggio, Marisa e famiglia, vennero ricevuti alla Casa Bianca, lei giocò con i figi di Nixon, che all’epoca era vicepresidente e assistette alla prima del film; Marisa racconta che non ci capì nulla perché era in inglese, conobbe i due attori William Holden ed Alec Guinness, ma era una bambina…e per questo, quando Holden le fece omaggio di un mazzetto di viole, lei fu quasi scortese, le voleva buttar via, il uso babbo prontamente la fermò, Marisa pensò “ma come? fra tutti i fiori che ci sono nel mondo proprio le violette, che in Chioma c’è pieno!”
Il film vinse 7 oscar e la vallata della Chioma visse per un po’ di fama..
Il motivo che fischiettava il mio babbo, era la colonna sonora del , mentre io ero sulle sue spalle a “briuccio”come diceva lui (cavalcioni)…ti amo carissimo babbo mio, ora che sono io che ti porto a spasso mi rendo conto del vissuto che mi hai donato e di quante belle esperienze ho fatto.