Forse non tutti sanno che ..Quercianella è un rifugio d’amore per tutti gli innamorati e ritengo fondatori di ciò Camilla ed Ernesto.
Al tempo in cui Pisa era sotto il dominio della Francia, siamo alla fine del millequattrocento quasi cinquecento (come direbbero Troisi &Benigni)
Camilla de Palli, dama pisana raggiunse al castello, il franceseErnesto D’Estraguez/D’Entraguez ( le fonti così lo citano) , che era lì fuggito disertore e stava morendo per le pene d’amore.
La storia ci narra che Camilla fosse una fanciulla bellissima e coraggiosissima, tanto che durante l’inchino al Re, osò rivolgergli la parola, oltre che lo sguardo, ella chiedeva al re, di restituire a Pisa la libertà.
D’Estraguez conobbe Camilla, figlia di Messer Luca Lante ad un ballo, in cui lui venne insignito a Governatore di Pisa, da Re Carlo VIII, siamo nel 1494 e Pisa veniva liberata dal giogo dei Fiorentini….se non che dopo 3 mesi di battaglie e di assedio dei fiorentini Carlo VIII ordinò a D’Estraguez di consegnare la fortezza ai suoi nemici ma poiché egli aveva ricevuto in dono un palazzo Lungarno e il Castello di S.Regolo, disobbidì, sopratutto per non mancare alla parola data a Camilla….D’Estraguez non consegnò la Cittadella, disobbedendo al re, che gli scrisse una lettera dove lo rampognava e lo minacciava se non avesse ubbidito, arrendersi e allontanarsi con gli altri francesi da Pisa, ma…povero D’Estraguez lottava fra l’amore per Camilla e il dovere di cavaliere, lui di nobilissima prosapia dei Balzac, fellone contro il re di Francia!
Vedendo Camilla che combatteva sulla mura pisane al suo fianco, dopo lunga meditazione, nel cuore e nella testa di Ernesto vinse la scelta d’amore…i fiorentini assalirono il borgo dalla porta S.Marco e D’Estraguez, invece di arrendersi, continuava la batteglia e mandava giù i balestrieri, quanti più poteva. Camilla venne fatta prigioniera da Vitellozzo Vitelli il comandante dei fiorentini, ma Ernesto la salvò e i fiorentini non entrarono, l’amore aveva trionfato….era il 1°gennaio e D’Estraguez si mosse dal Duomo incontro alla processione arrivò al ponte alle Piagge e donò alla Vergine protettrice dei Pisani le chiavi della Fortezza, dopo di ché si allontanò da Pisa… per non continuare nell’atto di fellonia verso il suo Re Signore.
Allontanatosi da Pisa dopo avere ricevuto una lettera dal maresciallo Tentaville, che gli consigliava di fuggire, D’Estraguez si rifugiò in cima a quell’erta dove anni dopo venne costruita la torre del Romito, trascorrendovi i giorni nella più assoluta solitudine.
Il dolore per aver abbandonato Camilla, era in verità il più grande dei sacrifici che il cavaliere potesse fare, egli si rifugiò alle pendici di #Montenero, fra i gioghi aspri e solinghi del poetico Romito.
La vergogna di aver disonorato la patria, gli impediva di guardare in faccia gli uomini…..Pisa intanto abbandonata dai francesi, lottava per la sua libertà, Camilla dei Lanti infelicissima per le sventure della sua città e perchè ignorava le sorti del suo D’Estraguez, si era ritirata in suo castello a Montemassi e nella solitudine di questo feudo, passava i giorni nell’angoscia e nel pianto.
Ecco che un giorno Ernesto mandò a chiamare un frate agostiniano della chiesa di #San Iacopo in Acquaviva di #Livorno
Il monaco narrò che non poteva aiutare l’eremita perché egli soffriva di un male terreno e non abbisognava dei conforti della religione: <Io morrò disperato e senza riconciliarmi con Dio,se non vedrò Camilla dei Lanti, andate al Castello di Montemassi e dite al padre suo di portarla da Ernesto D’Estraguez che è moribondo>……
Erano trascorsi due anni da quando Camilla ed Ernesto si erano separati ed al castello di Montemassi arrivò il monaco agostiniano che chiedeva di parlare con il padre di Camilla, gli fu concesso e lui raccontò di un eremita abitatore delle rupi sulla via maremmana che sovrastano la scogliera, lo aveva fatto chiamare e lui accorso lo aveva trovato morente.
La giovinetta fu menata per #balze e rupi sino alla capanna dell’infelice eremita, egli poté dirle che privo del suo onore e di lei, non poteva ormai vivere e che avendole sacrificato l’onore, aveva ben diritto che essa assistesse al momento estremo della sua vita…
La leggenda racconta che Ernesto D’Estraguez possedesse un crocifisso che alla sua morte venne portato nella Chiesa di Montenero ove si venera; Camilla invece dopo la di lui morte, si ritirò a vita claustrale e rese l’anima a Dio nell’anniversario della morte di Ernesto…

<Questa aspra rupe del Romito,
da pochi anni splendido soggiorno signorile e solitudine deliziosa,
l’eccitata fantasia popolò
talvolta di demoni tentatori di quei solitari
che vi si erano stanziati a vita ascetica e contemplativa.>
(#Pietro Vigo)
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